Storia
Paesaggi suggestivi e di rara intensità raccontano la Storia del territorio
Il territorio della DOC delle Grance Senesi è ricco di storia e paesaggi suggestivi, tra borghi, mulini, pievi, abbazie, Grance fortificate e una natura variegata con colline, boschi, vigneti e oliveti, piccoli laghi e torrenti.
L'intervento dell'uomo ha valorizzato l'ambiente, preservandolo nel corso della storia.
Rapolano Terme
Rapolano Terme, come dice il nome stesso del borgo, si caratterizza per la presenza di acque termali note fin dall’epoca romana e considerate sacre per il loro valore curativo, a cui peraltro si deve anche la presenza del travertino (originato dalle incrostazioni delle stesse acque, di natura sulfurea), usato già dagli Etruschi e dagli stessi Romani. La Grancia di Serre di Rapolano, la frazione principale del Comune, era in origine un palazzo imperiale, il cui nucleo centrale risale al XII secolo. Più tardi Federico II ne favorì la fortificazione e la concesse come feudo alla famiglia Cacciaconti, che ne rimase proprietaria fino al 1318, quando il complesso entrò a far parte dei possedimenti dello Spedale di Santa Maria della Scala di Siena. La Grancia fortificata risale al XV secolo, quando lo Spedale realizzò una nuova fortificazione fondendola con l’esistente.
Asciano
Altro Comune della Doc è quello di Asciano, borgo di origini etrusche, passato poi sotto la dominazione romana, quindi longobarda. Parte del territorio comunale è caratterizzato da biancane e calanchi dovute all’erosione idrica. Il paesaggio è oggi noto come Crete Senesi, ma nell’antichità era chiamato, impropriamente, il deserto di Accona, dal nome della vicina località. Qui, nel 1319, fu fondata quella che poi sarebbe diventata l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, a opera di Bernardo Tolomei, della nobile famiglia nobili senese, che abbandonati gli agi della vita familiare, si dedicò per sempre alla preghiera e all’assistenza dei più poveri, secondo la regola di San Benedetto.
Murlo
Castello di Murlo, piccolo e intatto borgo medievale al centro di un territorio selvaggio e incontaminato, che affascina perché lontano dal turismo di massa ed evoca la vita d’altri tempi.
E’ famoso per gli abitanti che hanno le sembianze degli Etruschi e per la vicinanza ad un insediamento etrusco molto particolare: un grande palazzo principesco circondato da botteghe artigiane, una delle più importanti scoperte su questa civiltà. Quello che sorprende è però tutta la Storia del territorio di Murlo, immutato feudo del vescovado di Siena dal XII al XVIII secolo, che può essere meta per il paesaggio di rara bellezza.
Monteroni d’Arbia
Quindi, ci spostiamo a Monteroni d’Arbia, nel cui Comune si trova una delle Grance meglio conservate, quella di Cuna. Appollaiata su una collina (da cui probabilmente il nome), a poca distanza dalla Cassia, la Grancia emerge in tutta la sua imponenza. Nata nel XII secolo come Spedale per i pellegrini della via Francigena, un secolo dopo cambia la sua funzione in granaio e fortificazione. Come quella di Serre di Rapolano, anche la Grancia di Cuna deve la sua conservazione al fatto di essere stata sempre abitata fino ai giorni nostri. Di proprietà della Grancia era anche il Mulino di Monteroni d’Arbia che si incontra all’ingresso del paese, anch’esso fortificato.
Sovicille
Il centro storico del paese di Sovicille, posto ai piedi della Montagnola, rilievo di circa 250mt slm formato d travertino e caratterizzato dalla presenza di una fessura che lo attraversa e dalla quale fuoriesce acqua termale. Circondato da mura di origine quattrocentesca, e, nel XII secolo fu sede di un castello posseduto dal vescovado di Siena. A pochi chilometri da Sovicille sorge l’antica Pieve di Ponte allo Spino, una delle chiese di età romantica più importanti di tutta la Toscana.